Diciotto
grandi interpretazioni per
ricordare, riscoprire, ammirare
il Principe Dolce. Così,
infatti, era soprannominato
Luther Vandross: Sweet Prince.
Magari in Italia non era
famosissimo, ma val la pena
rammentare che negli Stati
Uniti, dov’era nato nel 1951,
era considerato una star. Pur
non avendo un carattere
dirompente e una presenza
appariscente, il suo ultimo
album “Dance With My Father”,
pubblicato nel 2004 ovvero un
anno prima della morte, aveva
venuto la bellezza di 4 milioni
di copie. Potere della sua voce
vellutata e piena di soul, del
suo tono sensibile dotato di una
nota di fragilità perfetta per
cantare d’amore, l’argomento
principe delle sue canzoni.
Edita anche su doppio compact
disc contenente un CD di remix,
“The Ultimate Luther Vandross” è
un po’ il testamento d’un uomo
che, scrive David Ritz nelle
note di copertina, s’è
guadagnato l’immortalità grazie
a canzoni che spesso
riguardavano cuori spezzati, ma
che non rinunciavano a
distribuire speranza. Il disco
contiene successi come
“Never Too Much” (il primo
in assoluto),
“Power Of Love / Love Power”
e “Dance
With My Father”, duetti come
“The Closer I Get To You”
con Beyoncé e
“Endless Love” di Lionel
Richie con Mariah Carey, la
cover di un brano rock come
“Love The One You’re With”
di Stephen Stills. Ad arricchire
la portata e a incuriosire i fan
ci sono anche due pezzi inediti:
“Shine”, costruita su un
campionamento di
"My Forbidden Lover" degli
Chic, e
“Got You Home”.
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