Numerose
etichette discografiche di orientamento Disco fecero irruzione
sulla scena al suono dei "Thump, Thump, Thump" che caratterizzò
gli anni 70.
T.K.Records,
Salsoul Records, Marlin, Prelude, Butterfly,
Solar e Lollipop
erano solo alcuni dei marchi immediatamente riconoscibili che i
fans andavano a cercare nei negozi di dischi d'importazione. Ma
solo, un'etichetta fu capace di reggere davvero l'impatto del
tempo che scorreva tra le pareti della discoteca: la
Casablanca Records, la casa di Donna Summer, Giorgio Moroder, dei
Village
People, delle
Ritchie Family, di Meco,
Love and Kisses, Paul
Jabara,
Patrick Juvet e praticamente di tutti gli altri artisti disco-oriented
del periodo. La Casablanca non trovò la sua vera identità fin
quando non scoprì la Disco Music. Ma sotto la guida visionaria
del suo proprietario Neil Bogart l'etichetta definì, perfezionò
e sfruttò il genere in tutto il suo potenziale, fino a spazzar
via i concorrenti. La disco music era divertente, oltraggiosa e
immortale. E la Casablanca, diretta con spirito innovativo da
Bogart, si rese interprete del suo splendore e del suo fascino,
declinandolo in chiave hollywoodiana. Man mano che si
susseguivano i successi, la Casablanca divenne la Mgm
dell'industria musicale perché Bogart disponeva di più
disco-star di quante ne potessero entrare in una discoteca
grande come l'Heaven. Holmes Neil Bogartz era nato nel 1943 e
cambiò presto il suo nome in Bogart in onore dell'idolo
cinematografico della sua infanzia, Humphrey Bogart,
protagonista di Casablanca - il classico dei filone
sentimentale. Durante gli anni Sessanta Bogart si costruì una
solida reputazione nell'ambiente della musica pop, lavorando
come promoter. per la rivista Cash Box e per la Cameo-Parkway
Records, guadagnandosi la fama di abile esploratore dei nuovi
mercati e di capace promotore dei prodotti di cui si occupava.
Una prima dimostrazione dei suo talento si ebbe mentre era
vice-presidente della Cameo-Parkway: intuì le potenzialità dello
strambo
96 Tears di
"Question Mark And The Mysterians" e, contro
tutte le previsioni, lo trasformò in un successo di notevole
portata. Alla fine degli anni Sessanta, Bogart era general
manager della Buddah Records, una nuova etichetta indipendente
della Kama Sutra. E mentre il mondo musicale era immerso
nell'acid rock, lui realizzava che gli adolescenti coi gusti più
semplici erano completamente ignorati dalle proposte del
mercato. Inventò quindi la cosiddetta bubblegum music e sotto
questa sigla mise a segno una serie di successi mondiali con
canzoni elementari come
Green Tambourine,
Yummy Yummy Yummy,
Simon Says, (che da
noi in Italia divenne famoso come "Il Ballo Di Simone")
Chewy Chewy,
Goody Goody Gumdrops e
1,2,3, Red Light
e con gruppi come i "Lemon Pipers" o gli "Ohio Express And The 1910 FruitGum Co." Quando poi mise sotto contratto per la Buddah
"Curtis Mayfield", gli "Isley Brothers", gli "Edwin Hawkins Singers"
quelli di
Oh Happy Day e
Melanie, aggiungendo credibilità a un'etichetta
fino ad allora bollata come demenziale, gli esponenti
dell'industria musicale dovettero finalmente riconoscere il suo
straordinario intuito. Subito dopo aver ottenuto uno dei più
grossi successi della Buddah con
Midnight Train To Georgia di
"Gladys Knight And The Pips", Bogart ebbe un grave dissidio con la
casa madre dell'etichetta, la
Viewlex. Lasciò quindi la Buddah
nel 1974 per fondare la Casablanca Records e, solo in virtù
della sua reputazione, trovò subito un partner finanziario nella
Warner Bros che gli permise di aprire la sede di Sherbourne
Drive, a Los Angeles. Cameo Bogart inizialmente aveva intenzione
di chiamare la nuova etichetta Emerald City, ispirandosi al film
Il Mago di Oz, ma quando si rese conto che la Warner deteneva i
diritti commerciali di Casablanca, la tentazione fu troppo
forte. Bogart voleva però il controllo totale sulla sua creatura
e, otto mesi dopo la firma dell'accordo con la Warner, rilevò la
rimanente quota della compagnia per un milione e mezzo di
dollari, indebitandosi fino al collo. Bogart si assunse comunque
il rischio, convinto com'era che il primo album prodotto dalla
Casablanca sarebbe stato un successo clamoroso. Invece, Here'Johnny,
Magic Moments from "The Tonight Show", un disco di canzoni
eseguite nel corso dello show televisivo di Johnny Carson,
vendette meno di mezzo milione di copie, la metà di quelle
necessarie per assicurarsi una certa tranquillità finanziaria.
La bancarotta si profilava all'orizzonte. A quel punto Bogart
mise in vendita tutto ciò che possedeva per tenere a galla la
compagnia, sperando di lndividuare al più presto, grazie al suo
fiuto, un qualcosa che gli impedisse di sprofondare. E quando
mise le mani su quel pacchetto di
brani inviati dalla Germania
da Giorgio Moroder, Bogart si rese conto di essere a un passo
dal miracolo, il cui nome era
Love to Love You Baby,
cantata da
Donna Summer. A dire il vero, in qualsiasi altra situazione, uno
sconosciuto come Moroder non sarebbe riuscito a superare nemmeno
la portineria della Casablanca (a quei tempi la compagnia si era
trasferita in una residenza in stile moresco sul Sunset
Boulevard, con l'ufficio di Bogart che era una esatta replica
del Rick's American Café di Casablanca, completo di pianoforte,
sgabelli girevoli e gabbie per gli uccelli). Ma all'epoca il
discografico era davvero disperato e nell'apparizione di Moroder
vide una sorta di intervento divino. Inoltre, alla fine del '74,
quando la Casablanca Records sembrava sull'orlo del collasso,
lui stesso aveva progettato un biglietto di auguri natalizi
della compagnia che rappresentava un disco d'oro circondato
dalla neve, con la scritta "In ogni deserto c'è un'oasi". Quando
Moroder gli rivelò che la sua etichetta discografica tedesca sì
chiamava Oasis, Bogart lo prese come un ulteriore segno dei
destino e comprò immediatamente i diritti di Love to Love You
Baby. Secondo la leggenda che circolava negli ambienti
discografici fu la moglie di Bogart a mettere sul piatto del
giradischi il pezzo di Donna Summer durante una festa casalinga.
Il risultato fu elettrizzante, con gli ospiti lanciati in una
specie di danza orgiastica. A quel punto Bogart continuò a
rimettere il pezzo - che allora durava solo tre minuti - su
richiesta dei presenti che si lamentavano soltanto della sua
durata limitata. La conseguente pretesa affinché Moroder
allungasse il pezzo fino a portarlo alle dimensioni di una
facciata di album, non solo assicurò l'immortalità a Bogart e
alla Casablanca Records, rendendo quel logo leggendario in tutto
il mondo della dance, ma diede anche una formidabile spinta alle
carriere internazionali di Moroder e della Summer. Donna Summer
Allo stesso tempo ciò valse a dimostrare al resto dell'industria
discografica l'efficacia commerciale di questo sound, a
cominciare da quando Bogart inviò copie della canzone a tutti i
Deejay delle grandi discoteche di New York. Se fosse piaciuta a
loro, il successo sarebbe stato assicurato. E dopo una sola
settimana di circolazione, nelle discoteche di Manhattan,
l'album aveva già venduto 40.000 copie e, nel giorno di San
Valentino del 1976 Love to Love You Baby era al primo posto tra
gli Hot 100 della rivista Billboard, una posizione che avrebbe
conservato per diciassette settimane. La Casablanca Records era
decollata, salvata dall'estinzione dallo scintillante spirito
della disco music europea. Non deve quindi stupire il fatto che
Bogart in seguito sarebbe tornato a scandagliare forme anche
molto eccentriche di eurodisco per le successive produzioni del
suo marchio. La Casablanca lanciò sul mercato americano le
proposte europee dei produttori Jacques Morali (Patrick Juvet),
Alec R. Costadinos, (Love And Kisses) e Adrian Baker (Liquid Cold).
Giorgio Moroder promosse inoltre la carriera dìsco di Cher con
il brano
Take Me Home, Lipps, Inc. con
Funkytown, di T'eri DeSario (ovvero
la
protetta dei Bee Gees interprete di
Ain't Nothin' Gonna Keep Me from You), di D.C. LaRue
con
Let Them Dance,
Dennis Parker
con
Like An Eagle,
Patty
Brooks
con
After Dark
parte della colonna sonora
Thank God It's Friday e di molti altri attraverso
le etichette sussidiarie Millennium e Parachute. In occasione
dei quarto Disco Forum nel 1977 Bogart avrebbe spiegato perché
aveva aderito così tempestivamente a questo movimento musicale:
"La Disco ha una grande influenza sul mondo della moda" disse
nel suo intervento. "E' un fattore dinamico nella pubblicità
contemporanea. E incarna un messaggio che arriva direttamente
dai consumatori, ovvero la riscoperta del più grande prodotto
americano: il divertimento". Un'altra filiazione dell'etichetta,
la Chocolate City, fu diretta da Cecil Holmes, amico intimo di
Bogart e socio principale nella Casablanca dalla fondazione nel
1973 fino alla vendita alla Polygrarn/Mercury, avvenuta nel
1980. Holmes era stato addetto alla promozione alla
Cameo-Parkway e aveva dato impulso alla nuova etichetta
quand'era ancora in via di assestamento con Find My Way, di un
gruppo chiamato originariamente New York City Players, ma che
Bogart e Holmes in omaggio alle loro radici anni Sessanta,
ribattezzarono Cameo. Visto che la presenza sul mercato della
Casablanca era cresciuta sensibilmente e che i progetti sui
quali aveva investito di più - Donna Summer e
il gruppo
Heavy Metal Kiss - garantivano ormai copiosi profitti, Bogart decise
di estendere le attività della compagnia inglobando altre forme
dì comunicazione.
Village People Formando una società col
produttore di Hollywood Peter Gruber (che si sarebbe
successivamente associato all'ex parrucchiere di Barbra
Streisand, John Peters, per lanciare film di successo come
Batman) Bogart diede vita alla Casablanca Filmworks che realizzò
Thank
God It's Friday (Grazie a Dio è Venerdì), Abissi (1977) e Fuga di mezzanotte
(1978). Tutte le colonne sonore di questi film ottennero uno
strepitoso successo, amplificato dall'Oscar per la Migliore
Canzone Originale a
Last Dance
di Donna Summer per
Grazie a Dio
è Venerdì e dall'Oscar per la
Migliore Colonna Sonora Originale
a Giorgio Moroder per Midnight Express (Fuga Di Mezzanotte) dove era presente il
brano
Chase. Nel 1980, quando la
moda disco cominciò a declinare, Bogart vendette la compagnia
alla Polygram e creò la Boardwalk Records. Raggiunse il primo
posto in classifica con
I Love Rock'n Roll di Joan Jett
And the Blackhearts nel Febbraio 1982. Tre mesi più tardi era
morto.
Cecil Holmes passò direttamente dalla Casablanca alla Columbia Records dove, come dirigente di massimo livello, guidò la
carriera dei New Kids On The Block. Bogart e la Casablanca hanno
avuto un ruolo fondamentale, proiettando la Disco Music dal
ghetto underground delle minoranze gay, nera e latina degli
inizi, verso il successo di massa. Bogart ha spinto l'innata
sensualità, la trasgressività, e la sfavillante immaginazione
della Disco Music a nuovi livelli di musicalità e di audacia
artistica, che arrivarono fino all'utilizzo di immagini soft
porno per le copertine dei suoi dischi. Non ci fu esperimento
musicale o progetto che l'etichetta non intraprendesse se Bogart
intuiva una pur esigua nicchia di consumo. Un perfetto esempio è
il sensazionale successo natalizio del 1978
Alallelujah 2000 del
gruppo omonimo, una monumentale versione di quindici minuti a
12"Mix dei coro dell'Alleluia di Handel realizzata dalla coppia
autore/produttore Joe Long e Robby Adcock. Ogni
uscita doveva essere innovativa, ben commercializzata e non
doveva apparire
datata (anche dopo molti anni) è con il marchio di fabbrica dei
dischi Casablanca. Non ci resta che dire.... Play it again, Neil.
Da:
"Love Train"
La Grande Storia Della Disco Music
Titolo Per Titolo, Notte Per Notte.
Dia Alan Jones e Jussi Kantonen
© 2000 Arcana srl™
Un giornalista (Alan Jones) e un dj (Jussi Kantonen) ci fanno da
guida nel mondo rutilante e fragoroso della Disco music, quella
nata nei club underground delle metropoli americane agli inizi
degli anni Settanta, come espressione di un mondo all'epoca
sicuramente proletario ed emarginato, che non si riconosceva nel
tronfio rock allora imperante, ma neppure nella risposta
trasgressiva del punk, allora agli albori. L'epopea della Disco
che ci raccontano Jones e Kantonen è un appassionato affresco di
un mondo di giovani neri, latini, gay, operai, disoccupati, con
pochi soldi in tasca e una gran voglia di divertirsi, di essere
"speciali" almeno per una notte. E' la "Febbre Del Sabato Sera",
è la scoperta del "Dancefloor" come palcoscenico per una notte.
Gli autori inneggiano a quell'epoca e alla freschezza e all'inocenza
che accompagna ogni movimento nel suo nascere, ma raccontano
anche quella che la Disco è poi diventata, un filone da
sfruttare attraverso dischi, Film, locali, mode. "Love Train"
esplora anche tutti i sottofiloni della Disco (dalla "Gay-Disco"
alla "Euro-Disco"), con un'ottima documentazione che ne fa un
libro prezioso, non solo per i forzati del dancefloor.
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